martedì 6 novembre 2012

PRONTI PER L'INVERNO? (Parte seconda)




Spostiamoci adesso alla parte abitativa passando per i vetri della cabina che meriterebbero una bella pulizia interna prima dell’inizio stagione, un po’ per non ritrovarseli ripetutamente segnati dalle ventose dei termici, un po’ perché il buio arriva prima e i fari altrui diventano più fastidiosi se il vetro e zozzo. Inoltre la condensa si asciuga meglio e non forma sgradevoli arabeschi d’unto. L’abitudine andrebbe reiterata dopo ogni uscita.

Il cuore pulsante di un Raptor è, d’inverno, il riscaldamento. Se si ferma sei morto (di freddo). Prevedere una pulizia interna della stufa annuale se è una Truma radiante (3002 o affini) da fare prima dell’inverno e non alla fine dello stesso. Una revisione ogni due anni se si tratta di un Webasto (o similari) salvo lo si usi poco d’inverno allora è sufficiente ogni quattro. Per la Truma Combi, non montandola sui nostri allestimenti non ho idea di quali siano le prescrizioni, meglio rivolgersi a un centro specializzato e porre a loro la domanda.
Per tutte, comunque, non deve mancare, prima dell’inizio stagione, la pulizia della ventola. Se non l’avete mai fatta vi potreste stupire della quantità di polvere che si affeziona alle palette del ventilatore diminuendone sensibilmente la portata fino ad azzerarla. Nella Truma radiante si accede al ventilatore smontando la carenatura. NON soffiate sulla ventola ma usate un aspirapolvere altrimenti tutto ciò che togliete ve lo ritrovate nell’abitacolo alla prima accensione per la felicità degli acari.
Nel Webasto (et similari) bisogna togliere il carterino dal lato dell’aspirazione e vi troverete davanti la ventola. Purtroppo, però, potrebbe non essere sufficiente, perché tra i carter della parte centrale c’è ancora una “collana” di metallo che ha proprio la funzione di catturare i batuffoli di polvere più grandi ma per pulirla (se inserita troppo in profondità) potrebbe essere necessario smontare l’intera caldaia dai tubi e dal supporto. Niente di difficile se l’apparecchio è montato in un posto accessibile altrimenti…fate i complimenti al progettista e buon divertimento.
Nella Combi bisogna smontare la “chiocciola” contenente la girante per “criceti” (ventilatore radiale) e procedere con pennello e pistola dell’aria.
Tornando al Webasto (o similari) il combustibile per l’alimentazione ha decisamente la sua importanza. La casa costruttrice consiglia vivamente di non usare additivi “fai da te” (benzina o botticini di prodotti vari) poiché potrebbero incrostare i sensori interni alla caldaia. Bisogna obbligatoriamente rifornirsi di gasolio invernale che regge fino a – 14 (dipende però dalle marche) o di artico che è adatto per temperature fino a - 25 e oltre (si trova solo nelle zone montane). Gestire quindi i rifornimenti è fondamentale. ( AGGIORNAMENTO 2014 )  La casa, in riferimento alle sue recenti versioni, 200ST e 3900 EVO, ammette l'utilizzo degli additivi senza piu' alcun problema.L'importante,aggiungo io, e' che siano specifici e non fai da te .
Si può anche procedere all’isolamento della pompetta di alimentazione che, essendo di ferro, diventa un punto critico (se montata all’esterno). È sufficiente dell’isolante per tubi idraulici tagliato per lungo e avvolto attorno alla pompa con delle normali fascette elettriche per fissarlo. Non serve a molto ma aiuta.
Per le bombole del gas non ci sono problemi poiché oramai sono tutte montate all’interno e quindi beneficiano del calore indotto del riscaldamento. Si può, eventualmente, optare per quelle caricate a propano (quelle normali sono una miscela tra propano e butano e il gas gela già a – 5°) poiché resistono meglio al freddo ( si dice fino a – 35° ma sporcano di più le apparecchiature e hanno un rendimento leggermente inferiore). Chi avesse ancora il bombolone e che, quindi, rischia maggiormente gli effetti del freddo può dotarsi di una piccola resistenza con consumo elettrico minimo da applicare all’uscita del riduttore di pressione e cioè nel punto dove il gas gela. Inutile, anzi controproducente, isolare il riduttore stesso poiché si riduce il freddo esterno ma si tiene all’interno dell’isolante quello prodotto dalla riduzione di pressione che è molto elevato.
Passando all’impianto dell’acqua cominciamo dicendo che non sarebbe male provvedere a una pulizia del serbatoio di scarico poiché la sporcizia accumulata nel tempo può favorire il congelamento ad esempio nella valvola di scarico. Stessa cosa per gli eventuali sifoni degli scarichi interni se posizionati in vani non riscaldati.
Procedere poi con il trattamento all’olio di vaselina per le guarnizioni delle valvole di scarico e per quella della cassetta del WC. Un’altra cosa da controllare, stendendosi sotto il mezzo, e che i tubi che portano le acque di scarico al serbatoio non abbiano, nel tempo, ceduto leggermente formando dei possibili punti di ristagno. In tal caso riportarli all’altezza giusta aiutandosi magari con bacchette rigide fascettate (con fascette da elettricista) al tubo stesso.
Durante l’utilizzo del mezzo, se avete notato dei punti all’interno in cui i tubi passano dove la temperatura risulta particolarmente bassa, potrebbe essere utile, di notte, lasciare leggermente aperto lo sportello del mobile incriminato oppure, con un po’ più di manualità, montare una griglia per la circolazione dell’aria. Se siete pignoli potete anche ridurre la pressione nell’impianto aprendo i rubinetti dei lavandini e la valvola del WC con la pompa spenta fino a quando non esce più acqua. Ricordatevi di richiuderli al mattino però (dopo aver debitamente riportato l’impianto in pressione pena sputacchi d’acqua in faccia e sui fornelli).
Se, quando non lo usate, avete il mezzo parcheggiato all’aperto non è necessario che vi dica di svuotare l’impianto completamente. In tal caso per preservare le cartucce dei miscelatori a volte non basta scaricare semplicemente l’acqua con i rubinetti aperti ma potrebbe essere utile soffiare dentro il rubinetto se non con un po’ d’aria compressa almeno con la bocca.
Lo stesso trattamento che avete riservato alle guarnizioni delle porte fatelo anche a quelle delle finestre e mentre ci siete date un occhiata alle sigillature di oblò e pertugi vari sul tetto (la neve e il ghiaccio sul tetto provocano notevoli ristagni). In caso di necessità una ripassata con sigillanti appositi (NON SILICONE!!!) non fa male.
Un’attenzione particolare va dedicata alla batteria servizi. Il consiglio di cambiarla preventivamente dopo quattro anni vale anche per lei. Ricordate comunque che prima di ogni partenza va ricaricata bene. Non è sufficiente, dopo averla usata per un weekend, fare un paio d’ore di viaggio (per ricaricarla completamente possono essere necessarie dalle 5 alle 10 ore). Sembrerà carica ma non lo sarà (a meno che non si utilizzino apparecchi potenziatori di carica) e la volta dopo le ore di autonomia saranno inferiori. Di volta in volta la sua efficienza diminuirà drasticamente. Non contate molto neanche sul pannello solare perché d’inverno il suo rendimento è molto basso. L’ideale è allacciare il mezzo alla 220 per almeno 24 ore, partirete carichi e la batteria vi durerà di più.

Per finire alcuni consigli per combattere meglio il freddo.
Utilizzate le protezioni parzializzatrici delle griglie del frigo (per chi ha il trivalente).
Fatevi, in casa, dei salsicciotti imbottiti da posizionare alla base del portellone scorrevole come si usavano una volta per i serramenti.
Per chi non ha problemi con i tappeti sono un ottimo aiuto. I pavimenti dei furgonati sono raramente isolati e anche se lo sono è una delle parti del mezzo che trasmette più il freddo.
Se avete del metallo scoperto provate a rivestirlo con dei pezzi di stoffa, anche volanti. Il metallo funziona come un termosifone del freddo oltre a ricoprirsi di condensa.
Un aiuto può venire dal posizionare un pezzo di isolante tra le finestre e l’oscurante scorrevole quando lo si chiude per la notte. Ne vendono già addirittura fatti di misura per le finestre Seitz.
Provvedete a comperarvi un tappetino di materiale adatto da mettere sul piatto doccia. La plastica al freddo diventa più rigida e un peso troppo concentrato può, alla lunga, favorirne la rottura con la formazione di crepe. Usare il classico graticcio di plastica o legno serve a poco poiché i piatti doccia hanno normalmente delle doghe dove l’ammenicolo si va ad appoggiare aumentando la pressione su spigoli vari. In commercio, nei fai da te, esistono dei tappetini spessi di materiale sintetico traforato che funzionano meglio.
Un ultima cosa: evitate di sigillarvi all’interno. Bisogna mantenere un ricircolo dell’aria dal basso verso l’alto. Quindi, lasciate aperta una presa d’aria in basso che dovrebbe essere presente per legge (altrimenti può essere sufficiente quella delle porte anteriori, ma sul Master ad esempio non c’è) e socchiudete un oblò (anche se hanno la ventilazione permanente). Il clima all’interno sarà decisamente migliore con una differenza impercettibile nel riscaldamento.
Non pretendo di essere stato esaustivo e sicuramente ognuno di voi potrebbe aggiungere qualcosa o contestare qualcos’altro ma mi auguro che possa essere stato utile.
Buon inverno a tutti.

3 commenti:

  1. Queste sono le cose che a me piace leggere nel blog.
    BRAVO MARIO
    Spero che in futuro sciverai altri "trattati" tecnici, magari sulla costruzione di un furgonato o su qualche modifica particolare.

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